CERVELLO E SISTEMA IMMUNE.

La malattia prodotta da un patogeno è un gioco complesso di interazioni fra un parassita, gli organi affetti e il sistema immunitario, la cui evoluzione dipende principalmente dalle caratteristiche intrinseche del patogeno e dalla nostra risposta immunitaria. La percezione della malattia – cioè i sintomi che essa produce – vede però in primo piano il nostro cervello.
Tutti possiamo facilmente comprendere come il dolore conseguente a stati infiammatori o ad alterazioni morfofunzionali consegue dalla stimolazione delle terminazioni del sistema nervoso periferico e dalla risposta elaborata dal nostro cervello; la percezione della sensazione di calore associata all’infiammazione, allo stesso modo, dipende dal sistema nervoso.
Tuttavia un nuovo, bellissimo studio pubblicato su Nature da un gruppo di Harvard dimostra in modo inequivocabile come anche altri sintomi molto diffusi e conservati dall’evoluzione in un gran numero di specie diverse, quali la febbre e la perdita di appetito, dipendono da un meccanismo che si fonda sul funzionamento di una specifica popolazione di neuroni in grado di rispondere ai segnali provenienti dall’attivazione del sistema immunitario.
Trovate i dettagli qui, sul Foglio.