Soldi veri, cure false: quanto valgono le credenze errate in medicina

Nota: una versione più completa di questo articolo è stata pubblicata sul quotidiano “Il Foglio”.
https://www.ilfoglio.it/scienza/2019/11/02/news/la-pseudomedicina-ti-fa-ricco-284273/
Le cosiddette medicine complementari sono spesso dipinte come un piccolo mondo idilliaco, in cui i produttori di rimedi spesso definiti “naturali”, con una fama di “medicina umana”, contrastano con lo spietato mondo dei tagliagole di Big Pharma, fatto di manager assetati di profitto e di multinazionali opache e minacciose.
Bene: vediamo quanto questo piccolo mondo idilliaco profitta dalla vendita di bugie e preparati di efficacia dubbia (se e quando si può parlare di effetto placebo).
Per guidare le scelte di investitori, imprenditori e scommettitori di borsa, ci si affida di solito a delle previsioni di mercato; nel caso delle medicine alternative e complementari, ne ho consultato io stesso cinque diverse, in modo di avere una stima non solo dei guadagni previsti per chi produce e vende pseudomedicina, ma anche della variabilità delle previsioni.
Partiamo innanzitutto da un dato consolidato, cioè dai ricavi del 2018: si parla di una cifra che, a seconda dei prodotti considerati, va da un minimo di 59,76 fino a 192 miliardi di dollari. Per avere un termine di paragone: il totale delle entrate dello Stato Italiano nel 2018 è pari a circa 586 miliardi di euro, il che significa che l’industria delle pseudocure ogni anno realizza fino a due quinti delle entrate di una nazione considerata avanzata; del resto, la sola omeopatia in Italia, che pure da tempo vede calare il proprio fatturato, dichiara ancora un giro d’affari di 300 milioni di euro.
A prescindere dal valore realizzato nel 2018, tutte le stime sono concordi nell’indicare per il settore una crescita annua fortissima: il CAGR (tasso annuo di crescita composto) viene situato tra il 6% e il 19%.
In paragone, il tasso di crescita CAGR di “Big Pharma” è miserevole, essendo situato tra il 3% e il 6%.
Per il 2026, il mercato delle pseudocure è stimato valere tra circa 200 e circa 270 miliardi di dollari, cioè tra circa un settimo e circa un quinto del valore previsto per l’intero mercato farmaceutico nello stesso anno.

Crescita veloce, costi bassi, guadagni elevatissimi: questo è quanto si può realizzare creando una bufala, rivestendola di parole dolci, immagine verde e finta naturalità, per poi veicolarla con le più efficienti tecniche di marketing disponibili, demonizzando il prodotto altrui per meglio profittare di bias e paure della popolazione mondiale.
E se qualcuno protesta, le tecniche di “Big Cam” (Cam sta per complementary and alternative medicine) non sono affatto dissimili da quella “Big Pharma” che si addita come nemico. Per esempio, si paga un giornalista perchè ricorra alla gogna mediatica contro chi critica qualche prodotto, sfruttando opportunamente il meccanismo di ranking di Google di pagine web costruite ad hoc per screditare il bersaglio.
Oppure si intimidiscono i critici ricorrendo alle vie legali.
O si sponsorizzano libri, convegni, ricerche che finiscono in articoli scientifici di così alta levatura da finire talvolta ritrattati; ogni mezzo è buono.
Alla fine, tutto si riduce a questo: un marketing che vende e rinforza solo sé stesso, raffinatosi ad un livello tale da fare a meno di prodotti veri, per vendere storie finte e rituali magici.
Fare dei bias cognitivi un mercato: mai idea più redditizia fu inventata.
ANALISI DI MERCATO CONSULTATE
PR Newswire Market Analysis
Prescient & Strategic Intelligence Market Analysis
Acumen Market Analysis
GVR Market Analysis
West Market Analysis
“Oppure si intimidiscono i critici ricorrendo alle vie legali.
O si sponsorizzano libri, convegni, ricerche che finiscono in articoli scientifici di così alta levatura da finire talvolta ritrattati; ogni mezzo è buono”
Eh già. E’ esattamente così che ha fatto e continua a fare qualcuno.Che oltre a non essere medico. forse manco si è vaccinato.
Però ha battezzato suo figlio… 🙂
Ha battezzato il figlio? Strano…ho sempre ritenuto che non credesse affatto alla storia del peccato originale
http://www.paolobellavite.it/iduealberi.html
Eh, la fate facile voi, ma non calcolate mica quanto costa la produzione omeopatica, la manodopera per esempio, ossia gli sbattitori, che devono essere dei bodybuilder per poter sbattere con la dovuta energia, ma anche scienziati ad altissimo livello perché mica si può sbattere così come viene viene, e poi tutti i contenitori per le ottomila diluizioni per ogni prodotto, e poi gli avvocati ogni volta che un paziente si fa venire la pessima idea di trasformare un’otite in meningite, e poi la ricerca per migliorare sempre più le prestazioni dell’acqua e zucchero, insomma, un po’ di comprensione per questi poveri cristi che lottano indefessamente per il bene dell’umanità!
Hai ragione! Aggiungerei quei poveri cristi che passano ore a cercare in una goccia d’acqua (i cui tris-tris-tris-tris nonni una volta hanno incontrato un fegato di anatra) la memoria di batteri che non sono mai esistiti!
Vero: laggente non si rendono conto.