CORVELVA, Xylella e i vaccini

CORVELVA, Xylella e i vaccini

Ieri Corvelva ha finalmente gettato la maschera: non potendo rispondere alle critiche di merito sul proprio operato, ha deciso di lanciare un po’ di attacchi personali, come potete notare dal materiale riprodotto qui sotto, dove il sottoscritto è elevato al rango di “problema numero 3”; un buon risultato, in attesa di scalare le posizioni del podio.

Esauriti gli argomenti, cara CORVELVA?

Evidentemente, come ho già scritto altrove, le bufale vanno spesso in branco, per cui a CORVELVA e ai suoi supporter, come la deputata Cunial, piacciono sia le bufale sui vaccini che su Xylella: se c’è un’evidenza scientifica su patogeni e malattie, che siano piante o umani, loro sono dall’altra parte.

Infatti i negazionisti della Xylella, facendo fronte comune con gli antivaccinisti di CORVELVA e i loro amici, mi lanciano in contemporanea le stesse identiche accuse – notevole il “ki ti paka” da manuale – mentre sono impegnato in un ciclo di conferenze su invito degli olivicoltori e dei vivaisti pugliesi, i quali hanno chiesto l’aiuto dei ricercatori, lanciando un chiaro messaggio a santoni e complottisti. Per vostra curiosità, riporto la prima slide della presentazione che sto portando in giro in questi giorni.

A sinistra, una pacata critica dei negazionisti della XYlella, molto simile – chi è Enrico Bucci? – all’altrettanto pacata e centrata critica di CORVELVA. A destra, le mie risposte, che sto dando pubblicamente da giorni in un ciclo di conferenze aperte.

La povera CORVELVA è però unica nel lamentare la mancanza di comprensione da quei criticoni dei professori universitari e dei ricercatori, che invece di erogare consigli hanno deciso che – guarda un po’ – le critiche rivolte sono fondate, e ne hanno sollevate di proprie. In realtà, un pacato, saggio consiglio a CORVELVA dai professori è arrivato, e si può riassumere così: studiate, invece di scrivere a vanvera. Così, magari, evitereste certe asinate quali confondere ammidi e ammine, come ha sottolineato il professor Marco Bella, oppure di inventarvi un fantomatico “spettrofotometro di massa” nel messaggio qui sopra o di parlare di “virus avvizziti” altrove.

Il primo degli attacchi personali è rivolto proprio a Marco Bella. Certo non ha bisogno della mia difesa, ma è curioso osservare come, nel caso, il Fatto Quotidiano sia dalla parte dei cattivi, visto che ne ha pubblicato le critiche contro le baggianate di CORVELVA.

Invece, il Fatto Quotidiano è sicuramente dalla parte dei buoni quando serve a raccattare fango contro “il problema numero 3”, cioè il sottoscritto.

Del resto, quale migliore fonte utilizzare, dato che quel giornale è noto per aver ospitato un altro dei grandissimi esperti di riferimento di CORVELVA, quel Perrino che ha vinto l’anno scorso il premio per il miglior articolo ascientifico proprio per un pezzo sul Fatto Quotidiano dedicato a Xylella fastidiosa? Quale miglior giornale, se non quello che, da sempre, ha negato e cercato di minimizzare il problema della Xylella fastidiosa, attaccando il sottoscritto e chiunque abbia cercato di portare qualche dato sulla questione?

D’altronde, oltre a Perrino, si è da poco scoperto chi sia un altro degli esperti che piacciono a CORVELVA, cioè il grandissimo “quasi Nobel” amato dagli oppositori dei vaccini Giulio Tarro.

Per di più, chi critica CORVELVA non sarebbe esperto di farmacologia.

Mica come quella esperta farmacologa, la dottoressa Loretta Bolgan, che ha studiato per qualche tempo ad Harvard ma evidentemente non è riuscita a produrre altro che 4 articoli su PubMed tra il 1997 e il 2005, senza nemmeno un articolo in cui appaia come primo o ultimo nome: quella sì che è una vera esperta.

Così esperta è lei e così esperti sono gli altri di CORVELVA, da non accorgersi di un fatto curioso: la presenza di immagini manipolate in ben due dei quattro articoli della Bolgan (proprio quelli fatti ad Harvard). Si dà il caso che nel settore l’esperto sia io: ecco quindi un aiutino per capire di cosa stiamo parlando.
Riproduco di seguito due delle cose che si trovano nei 4 lavori della esperta preferita da CORVELVA in tema di farmacologia.
La prima, qui sotto, mostra come in due immagini di gel elettroforesi appaiano duplicate due corsie (frecce azzurre e rosse rispettivamente), usate per costruire una seconda immagine nello stesso lavoro con quello che appare il più classico “copia e incolla” volto a fabbricare dati sperimentali.

Il secondo caso appare in un altro dei 4 lavori dell’esperta, e consiste in una duplicazione di bande, ancora applicando il metodo del “taglia e incolla”, come potete notare nella figura sotto (in cui le bande in questione sono anche state trattate con un filtro in falsi colori per evidenziarne la similitudine).

Dunque, vediamo di capire: secondo CORVELVA, associazione che riunisce complottisti “free-vax” e negazionisti della Xylella, e secondo l’esimia testata così spesso utilizzata per lanciare fango alla bisogna, io non avrei titoli (per non parlare dei pagamenti probabilmente ricevuti da NWO e dai rettiliani), e con me non avrebbero titoli le centinaia di esperti che hanno più volte condannato le fesserie scritte dall’associazione veneta; invece, loro possono contare sulla “esperta farmacologa” che ha prodotto ben 4 pubblicazioni, di cui almeno 2 con problemi, e sulle dichiarazioni di un “quasi Nobel” con trascorsi a dir poco interessanti.


Aspetto con ansia di diventare il “problema numero 1” per questa gente.

Enrico Bucci

Data lover, Science passionate, Fraud buster (when lucky...)

10 pensieri su “CORVELVA, Xylella e i vaccini

  1. Spero che questi commenti sui due lavori di Bolgan (anche se non è lei la prima firmataria) finiscono anche su Pubpeer.

  2. Ciao, lessi con molto interesse il tuo articolo sulle bacchettate alle sedicenti analisi fatte da corvelva riguardo i vaccini e ho letto anche la risposta che ha pubblicato la dottoressa. Hai in programma un’ulteriore risposta? Io non ne so di chimica nè di sperimentazione e mi piacerebbe sapere se sono state dette ulteriori cialtronate. (su alcune però ti da velatamente ragione!)

  3. Io su PubMed ho trovato solo UNA pubblicazione. La cosa divertente è che leggendo un po’ lo studio, salta all’occhio che i test sono stati fatti sulle cavie .Poveri animalini, lo sapranno tutti gli estimatori della signora ,che certamente oltre a NOVAX sono sicuramente animalisti convinti,che la medesima sacrifica i poveri animaletti ?

Rispondi

Scopri di più da Cattivi Scienziati

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading