Comunicato FISV sulle analisi CORVELVA

Comunicato FISV sulle analisi CORVELVA

La FISV, federazione italiana scienze della vita, riunisce oltre 7000 ricercatori aderenti a 14 società scientifiche. Dopo i biotecnologi di ANBI, anche questi ricercatori, nella persona del presidente professor Gennaro Ciliberto, hanno deciso di scendere in campo contro la pseudoscienza ed in difesa della salute pubblica e della corretta informazione scientifica.

Questo il testo del comunicato:

Vaccini: ecco lo studio che smonta la ricerca dell’associazione no-vax

Ha fatto molto discutere il finanziamento dell’Ordine dei biologi a Corvelva, l’associazione no-vax che con quei soldi ha prodotto un report che sostiene la presunta inefficacia e pericolosità di Infanrix, vaccino polivalente per neonati e bambini. Al contrario Enrico Bucci, professore aggiunto di Biologia dei sistemi complessi alla Temple University di Philadelphia, ha provato a fare chiarezza sulla vicenda. Dai dati fino ad ora esposti da Corvelva – sono le conclusioni dell’esperto – non è stato possibile trarre alcuna evidenza sufficiente a supportare le dichiarazioni rese pubbliche: «Non si osserva né che gli antigeni siano assenti nel vaccino (la presunta inefficacia dichiarata), né che i contaminanti corrispondano a quanto identificato (presunta pericolosità). Piuttosto – è l’appunto del professore – si deriva una certa trascuratezza di nozioni di biochimica di base».

Il 16 dicembre 2018 l’associazione Corvelva (Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni) fondata nel 1993 per sostenere «la libera scelta delle vaccinazioni», ha pubblicato un report che dovrebbe descrivere il risultato di analisi volte ad esaminare il contenuto del vaccino polivalente Infanrix, indicato per la vaccinazione primaria e di richiamo (booster) di neonati e bambini contro difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite e malattia causata da Haemophilus influenzae tipo b.

Nel documento rilasciato da Corvelva in lingua inglese (PDF allegato), intitolato non a caso «Vaccingate: Initial results on Infanrix Hexa chemical composition», si sostiene che:

  1. Il vaccino esaminato non rivelerebbe nella sua composizione nessuno degli antigeni necessari a conferire copertura immunologica (pagina 5: «The proteins relating to the antigens present in the vaccine have not been detected»).
  2. Il vaccino esaminato conterrebbe invece una serie di contaminanti, di cui molti non identificati, potenzialmente dannosi per la salute umana (pagina 7: «There is a critical issue in the contamination of various compounds potentially or definitely harmful to human health»).

Alla luce di queste affermazioni, Corvelva aggiunge enfaticamente e frettolosamente a pagina 2:

«Infanrix Hexa hexavalent, as for the method we have commissioned, casts major doubts on both its effectiveness and on its safety […] One thing is for sure: we will not stop to proceed».

In risposta allo studio di Corvelva, che soffre innanzitutto del fatto che non è stato pubblicato su una rivista scientifica peer reviewed e quindi sostanzialmente autoreferenziata e non passata al vaglio di una rigorosa revisione scientifica, Enrico Bucci,professore aggiunto di Biologia dei sistemi complessi alla Temple University di Philadelphia, ha provato a fare chiarezza sulla vicenda con una revisione critica e puntuale delle conclusioni. La versione integrale della revisione, con le considerazioni dettagliate che smontano le tesi di Corvelva, si trova al seguente link: https://bit.ly/2QP7Bom

Nella sua analisi Bucci sostiene riguardo al punto

  1. Che la presenza di idrossido di alluminio (un adiuvante che facilita la risposta immunitaria e che viene solitamente aggiunto nella composizione dei vaccini), inibisce la reazione enzimatica utilizzata da Corvelva e che questo di per se può spiegare la mancata capacità di rilevazione deli antigeni .
  2. Che il tipo di spettrometria di massa utilizzato da Corvelva per identificare la presenza di contaminanti nel vaccino non è adatto per identificare componenti sconosciuti. Pertanto, non si comprende come Corvelva possa arrivare alle conclusioni pubblicate.

Il Prof Ciliberto, Presidente della Federazione Italiana Scienze della Vita (FISV) osserva che Corvelva, “utilizza termini sensazionalisti su risultati provenienti da propri studi non passati al vaglio della revisione paritaria, ovvero il processo democratico di valutazione e confronto dei risultati da parte di specialisti che ne certifica il metodo e la scientificità”. Il Prof. Ciliberto aggiunge inoltre che “non viene fornita da Corvelva alcuna evidenza originale, né alcun dettaglio sufficiente a ricostruire il trattamento effettuato.”

Il presidente FISV

Gennaro Ciliberto.

Enrico Bucci

Data lover, Science passionate, Fraud buster (when lucky...)

4 pensieri su “Comunicato FISV sulle analisi CORVELVA

  1. Sono un medico, e sono pienamente d’accordo con Bucci, nonché convinto della falsità e malafede di queste pseudo associazioni no-vax, ma proprio per questo chiedo e mi chiedo: perché un laboratorio o un istituto di ricerca seri non smentiscono questi falsi risultati rifacendo e pubblicando (con tutti i crismi della serietà scientifica) una analoga ricerca e analisi su tali vaccini, così da poter smentire con fatti e dati (e non soltanto a parole) queste notizie truffaldine?

    1. Potrebbe darsi che esistano già i dati sufficienti, per esempio. In ogni caso, è impossibile replicare esattamente la procedura CORVELVA perchè è fallata; si può invece chiedere accesso ad altri tipi di misure, fatte nel modo giusto. Resta il fatto che non si possono inseguire su ogni lotto le pretese di chi fa pseudoscienza.

  2. Gent.mo Dott. Bucci, le scrivo per una richiesta.Sono una biologa ed un chimico farmaceutico ricevo ogni giorno gli articoli inviati dall’ordine dei Biologi cui sono attualmente iscritta. Le scrivo perchè da oggi circola nei settori no vax questo ultimo articolo pubblicato dal presidente del nostro ordine http://www.onb.it/2019/01/08/ecco-lo-studio-segreto-sui-vaccini/ in cui si cita un presunto studio segreto che segreto non è… E’ uno presente su Plos One sin dal 2013 e in cui i 400 casi citati da D’Anna riguardano incidenze dell’ordine di 1 su un milione “Post vaccine aetiology was described for 5% of all ADEM cases [2] and several vaccines have been described to be related to this condition [2,3]. The incidence of ADEM onset ranges from 1/106 to 1/105 and may change between different vaccine formulations [3]. Epidemiological data about this adverse event are still missing; this may be due to the rarity of post vaccine ADEM.”m peccato che l’incidenza sia stata omessa e che sia presente una discrepanza imbarazzante tra i contenuti della pubblicazione originale e la modalità con cui è stata divulgata in molti siamo sconcertati. Si potrebbe fare un articolo?

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